Immunologia
Created by Chiara Lorenzi

APC
nei linfonodi
- DC = aree T
- macrofagi =ubiquitari
- B = aree B (follicoli)
captazione antigene
- DC = fagocitosi, pinocitosi e macropinocitosi (ingloba liquidi)
- macrofagi = fagocitosi mediata da recettore
- B = endocitosi mediata da recettore specifico (BCR)
attivazione T
- DC forniscono tutti e 3 i segnali → attivazione T naive
- macrofagi e B presentano a T effettrici precedentemente attivate da DC
altri tipi cellulari
in alcuni contesti; comporta insorgenza di malattie autoimmuni
- fibroblasti
- c. della glia
- c. beta del pancreas
- c. epiteliali timiche
- c. tiroidee
- c. endoteliali
fagocitosi
internalizzazione di particelle con dimensione superiore di 0.5 micron
fagociti emettono estroflessioni che avvolgono le cellule target
- fagoptosi: eliminazione di c. vive nel nostro organismo, fisiologicamente necessaria per il turnover di alcuni tipi cellulari. segnali necessari:
- EAT ME SIGNALS
- calreticulina
- fosfatidilserina
- DON'T EAT ME SIGNALS
NB. c. tumorali modificano espressione molecole segnale → + sopravvivenza
- classica: eliminazione di c. morte o destinate a morire segnalate come danneggiate o tumorali e patogeni
- riconoscimento: sistemi recettoriali x marcatori di membrana (INTEGRINA da bassa ad ALTA affinità)
- diretto (recettore-ligando)
- indiretto (complemento, anticorpi, PRR solubili)
- CR1, CR3, CR4 x C3b e iC3b
- FcγRI, FcγRIIA x Fc degli anticorpi → funzione attivatoria (ITAM) → Src
- FcγRIIB x Fc degli anticorpi → funzione inibitori (ITIM) → SHIP
- riorganizzazione citoscheletro (integrine x actine) + emissione di estroflessioni + sinapsi fagocitotica = contatto fisico tra le membrane (→ adesione e internalizzazione)
- internalizzazione del patogeno → fagosoma
- fusione con lisosoma → fagolisosoma (enzimi litici x degradazione)
meccanismi di eliminazione del patogeno
- ossigeno indipendenti = enzimi lisosomiali (nei granuli citoplasmatici) normalmente in forma inattiva attivati da cambi di pH cellulare (fusione tra fagosoma e lisosoma)
- ossigeno dipedenti = radicali liberi (ROS e RNOS) originati da complesso enzimatico NADPH ossidasi fagocitica → importante regolazione:
- assemblaggio / disassemblaggio = formazione del fagolisosoma induce reclutamento delle subunità citoplasmatiche
- complessi enzimatici riducono i ROS
- azoto dipendenti = specie reattive dell'azoto prodotte da complesso enzimatico ossido nitrico sintasi → importante regolazione
NET
Neutrophil Extracellular Trap
funzione
intrappolare patogeni
meccanismo
cromatina + componenti enzimatiche (← granuli)
- NETosi litica (morte progressiva del neutrofilo)
- disgregazione del nucleo = liberazione cromatina
- rottura membrana = liberazione granuli con enzimi
- NETosi non litica (rilascia contenuto di nucleo e granuli ma non muore)
evasione dai patogeni
- bloccare degradazione neutrofilo
- formazione capsule protettive
- endonucleasi che tagliano reti
- complessi proteici che inducono ad apoptosi
accumulo di NET = patologico
DC follicolari
DC plasmacitoidi
macrofagi
monociti differenziati nei tessuti (residenti)
- + dimensioni
- + n. granuli
fagociti residenti
- vescicola endocitica + lisosoma
- fagolisosoma
- patogeni -enzimi→ peptidi
- peptidi + MHC presentati a T
funzioni:
- citochine → risposta infiammatoria
- sostanze dannose → danno tissutale
- riparazione danno tissutale (M2)
- attività microbicida: vescicole = enzimi → radicali liberi
specializzati:
- c. della glia = cervello
- macrofagi alveolari = polmoni
- c. di Kupffer = fegato
complemento
citochine
peptidi
- antimicrobici
- defensine = carica + consente di inserirsi nella parete del patogeno (carina -) e creare pori → lisi osmolitica; prodotte da c. innate e c. epiteliali
- catelicidine = perfora parete dei patogeni e neutralizza endotossine
- battericidi
basofili
1%
simili a mastociti (granuli)
principalmente circolanti
neutrofili
50-70%
fagociti circolanti
- fagocitosi
- citochine / chemochine
- NET
cellule dendritiche
residenti
funzioni
APC (Antigen Presenting Cells) professioniste
uniche in grado di attivare T naive (forniscono tutti e 3 i segnali)
- captano, processano ed espongono antigene + MHC
- vasi linfatici
- linfonodi (aree T)
- T effettrice nel sangue
- sede di infezione (7/10gg)
tra le prime produttrici di IFN-I →
- c. immunitarie (NK)
- c. epiteliali
recettori di superficie
- lectinici di tipo C (vedi paragrado) = interazione e internalizzazione
- toll-like (vedi paragrafo) = trasduzione del segnale → NF-kB → geni = citochine e molecole costimolatorie
- recettori per opsonine (Fc o complemento)
origine
c. eterogenee
precursore mielode comune →
- c. di Langherans = cutanee; immature
- DC mature = linfonodi
- DC plasmacitoidi → IFN-I (≠ mieloidi → TNF, IL-6, IL-12)
maturazione
- captazione antigene
capacità di captazione < capacità di presentazione - +
- MHC I e II
- molecole costimolatorie
- citochine
Toll-like receptors (NF-kB → costimolatorie, MHC, citochine) + recettori lectinici di tipo C (internalizzazione patogeno) → maturazione DC:
- + espressione MHC I e II (x antigene)
- + molecole co-stimolatorie (es. CD28)
- secrezione citochine
= segnali per attivare linfociti T
DC mature perde capacità di internalizzare ulteriori patogeni ma acquista capacità di presentarli ai linfociti
si localizzano nella regione sottocorticale e aree T-dipendenti del linfonodo (CCR7) → incontrano T naive
1° contatto tra APC e T = molecole di adesione (es. integrina LFA-1 x ICAM-1 su APC)
monociti
circolanti
scarsamente fagocitici
cellule
molecole
granulociti
circolanti
- neutrofili
- esonifoli
- basofili
eosinofili
Barriere epiteliali
superfici a diretto contatto con l'ambiente esterno
- cute
- mucose
- respiratorio
- digerente
- genitale
- secrezioni: muco (protettivo)
- peli + estroflessioni (ciglia e flagelli)
x innescare risposta infiammatoria
ILC2
mastociti
0,5%
sentinelle tissutali / residenti
cellule infiammatorie
granuli (istamina, eparina)
ILC3
cellule
ILC1
LTi
ILC
Cellule linfoidi innate
residenti (tranne NK)
NK
circolanti
attività citotossica naturale
secrezione citochine (IFN-γ e TNF)
anticorpi
IgM
IgD
IgA
IgG
IgD
INFIAMMAZIONE
riconoscimento PAMPs e DAMPs
vie di segnale → fattori di trascrizione
produzione citochine proinfiammatorie:
BCR
Immunoglobulina di superficie
- 2 catene leggere identiche
- 2 catene pesanti identiche
Unite da ponti di solfuro intracatena
catena leggera:
- 1 regione costante
- 1 regione variabile = + esterne
- CDR1 (regioni di complementarietà)
- CDR2 (regioni ipervariabili)
- CDR3
catena pesante:
- ¾ regioni costanti
- 1 regione variabile (CDR1, CDR2, CDR3)
regioni variabili = Fab (Fragment Antigen Binding)
regioni costanti = Fc ( Fragment Crystallizable)
catena leggera:
- 1 dominio Ig nella regione costante
- 1 dominio Ig nella regione variabile
catena pesante:
- max 4 dominio Ig nelle regioni costanti
- 1 dominio Ig nella regione variabile
funzionalità
Legame con Igα e Igβ:
- stabilizzazione nella membrana
- trasduzione del segnale (ITAM)
plasmacellule
Immunoglobuline / anticorpi
funzioni:
- neutralizzazione = interazione con porzione di virus che interagisce con recettore della cellula da infettare → impedisce ingresso nella cellula
- attivazione del complemento
- opsonizzazione = rivestimento da parte degli anticorpi del patogeno (xFab) per renderlo + visibile dalle cellule del SI (con recettore xFc)
- NK→ ADCC (Citotossicità Cellulare Anticorpo-Dipendente)
- macrofago → fagocitosi
via citosolica
antigeni endogeni (MHC I)
- proteina antigenica riconosciuta come "non utile"
- ubiquitinazione: ubiquitina-ligasi associa molecole di ubiquitina ai residui di lisina della proteina
- proteina ubiquitinata veicolata nel proteasoma:
- compartimento di riciclo per proteine non create correttamente / trasformate / virali
- immunoproteasoma (nelle APC):
- 28 subunità organizzate in 4 anelli
- LMP2 e LMP7 sostituiscono due subunità (sintesi indotta da geni dell'interferone) → lunghezza dei peptidi adatta ad alloggiare nella tasca MHC I
- proteasoma degrada proteina → frammenti peptidici nel citoplasma
- peptidi si associano a trasportatori di peptidi ATP-dipendenti TAP 1 + TAP-2 (polimorfici)
- MHC sintetizzate nel RER con l'aiuto delle chaperonine
- calnexina si associa alla subunità α fino a quando α non si associa a β2-microglobulina
- calnexina sostituita da calreticulina
- tapasina lega β2-microglobulina e avvicina MHC neoformata a TAP
- peptide+TAP entra nel lume del RER e alloggia nella tasca dell'MHC I
- MHC+peptide si stacca dalle chaperonine → vescicola esocitica
- esposto sulla membrana
evasione dei patogeni
es.
- Epstein-Barr
- Citomegalovirus
- inibiscono attività proteolitica del proteosoma
- trasporto nel RER del peptide da TAP
- degradazione MHC I neoformate
chemochine
attività chemiotattica = migrazione direzionale, verso un gradiente di fattore chemiotattico, della cellula che ha il recettore corrispondente
mediatori solubili
b della memoria
fenotipo di cellula resting
risposta + veloce e + efficace
BCR diverso x maturazione dell'affinità
citochine
messaggeri intercellulari che regolano durata e intensità della risposta immunitaria
vita media = qualche minuto
- autocrine
- paracrine
- endocrine
recettori specifici composti generalmente da 3 catene
PLEIOTROPISMO = stessa citochina su diversi tipi di cellule
RIDONDANZA = più citochine sulla stessa cellula hanno lo stesso effetto
SINERGIA = più citochine sulla stessa cellula aumentano l'effetto
ANTAGONISMO = effetto di una citochina blocca effetto di un'altra
CD1
molecola simile a MHC I = catena α + catena β2-microglobulina
- degradazione antigeni = liberazione di lipidi
- lipidi x CD1
- presentazione a cellule NK-T
- marcatori NK (CD56)
- TCR invariante (x lipidi + CD1)
- attivazione NKT → citochine con funzione immunomodulante
SCF
fattori Stimolanti la Formazione di Colonie
agiscono prevalentemente nel midollo
differenziazione cellula staminale ematopoietica in direzione mieloide o linfoide
mediatori solubili
linfociti B
BCR = recettore specifico = Ig di superficie
BCR x antigene → attivazione → proliferazione (espansione clonale) → plasmacellula = anticorpi solubili = effetti biologici
antigene
solubile in forma nativa di diversa natura chimica
attivazione
- riconoscimento antigene
- molecole costimolatorie
- rilascio di citochine
mancanza di 1 segnale = anergia (stato di non responsività)
INNATO / NATURALE
sempre presente
agisce tempestivamente
risposte aspecifiche
- molecole / antigeni comuni condivisi da diversi microrganismi
- molecole da cellule self danneggiate
1° difesa contro patogeni
comunica con risposta adattativa tramite:
- mediatori solubili = citochine
- comunicazione diretta tra cellule
dominio immunoglobulinico
si piega in un β-barile:
- 2 foglietti β antiparalleli (ponti disolfuro):
- 7–9 catene β = loop variabili (anse disorganizzate) tra le catene ( = CDR)
MHC I
classe I = su tutte le cellule nucleate
struttura
- catena α → α1 + α2 = tasca di legame; α3 = x CD8 e x β2 microglobulina; ancorata alla membrana; variabile (3 geni)
- catena β2 microglobulina = 1 dominio Ig; associato alla catena α (dominio α2); identica in tutte le cellule (1 gene)
tasca:
- chiusa alle estremità → peptidi piccoli (8-10 residui amminoacidi)
- residui ancora alle estremità = fino a 4 peptidi diversi in momenti diversi
geni
cromosoma 6:
classe I → 3 complessi (x 3 proteine diverse)
- gene A → complesso HLA-A
- gene B → complesso HLA-B
- gene C → complesso HLA-C
cromosoma 15:
espressione di geni codominante (6 complessi diversi di HLA I) → etereogenità strutturale → presentare contemporaneamente peptidi da patogeni diversi a T
cross-presentazione / cross-priming
antigeni esogeni presentati da MHC I
- antigeni esogeni internalizzati in vescicole
- fuoriescono dalla vescicola → liberi nel citoplasma
- ubiquitinati e veicolati al proteosoma
antigeni endogeni presentati da MHC II
- autofagia → autogafosoma
- autofagosoma x lisosoma = autofagolisosoma
- degradazione organulo danneggiato + antigeni endogeni
- via di processazione con MHC II
via vescicolare
antigeni esogeni (MHC II)
- APC capta patogeni esterni tramite PRR
- endosoma precoce (pH 6 → pH 5)
- endosoma tardivo (x lisosoma)
- endolisosoma
- pH acido attiva enzimi lisosomiali
- sintesi MHC II nel RER
- assistita dalla catena invariante Ii = occupa tasca MHC II fino al termine della sintesi
- Ii indirizza MHC neoformata nel Golgi = vescicola esocitica
- vescicola esocitica x endolisosoma
- catena invariante degradata da enzimi lisosomiali tranne CLIP
- HLA-DM (MHC non classico) = scambiatore di peptidi → CLIP < peptide
- MHC+peptide nella vescicola esocitica veicolato sulla superficie
SISTEMA IMMUNITARIO
- universale (qualsiasi patogeno)
- appropriato (specifico)
- tollerante (self vs non-self)
antigeni:
- tollerogenici / self = inducono tolleranza immunologica → inattivazione, delezione, o anergia dei linfociti che li riconoscono
- immunogenici / non-self = inducono risposta immunitaria
antigene non self:
- estraneità
- dimensioni (>10000 Dalton) ≠ aptene (<4000DA), coniugato con carrier proteico
- natura chimica (1. proteine, 2. polisaccaridi, 3. lipidi e acidi nucleici)
- suscettibilità a processazione e presentazione (T)
- dose di immunogeno
- modalità di somministrazione / via di penetrazione
- uso di adiuvanti = potenziano risposta immunitaria
ADATTATIVO / ACQUISITO
presente in alcuni casi, in base ai segnali delle risposte innate e
agisce tardivamente
risposte specifiche
molecole / antigeni specifici
infiammatorie
- TNF
- IL-1
- IFN-γ
richiamo cellule immunitarie innate (insieme a chemochine) in sede di infiammazione
sistema del complemento
sistema di proteine plasmatiche presenti in circolo come zimogeni (precursori inattivi), attivati da taglio preoteolitico (attivazione a cascata).
funzioni
- formazione MAC (complesso di attacco alla membrana) → lisi cellulare
- potenziare risposte infiammatorie
- attivare o potenzia fagocitosi (funzione opsonizzante)
- fattori chemiotattici
- anafilotosssine → mastociti
attivazione
- via alternativa = patogeno attiva la cascata
- via classica = mediata da anticorpi
- via lectinica
→ C3 → C3 convertasi
MHC II
classe II = su APC (DC, macrofagi, B), oltre alle MHC I → per il priming dei linfociti T (prima presentazione di antigene al T naive)
struttura
- catena α → α1 + β1 = tasca
- catena β → α2 + β2 = x CD8+
tasca:
- aperta alle estremità → peptidi grandi (12-16 residui amminoacidi, fino a 30)
- residui ancora al centro = fino a 10 peptidi diversi in momenti diversi
- trimming = estremità di peptidi molto lunghi leggermente tagliate per rendere interazione + stabile
geni
cromosoma 6:
classe II (2 esoni x gene) → 3 complessi
- gene DP → complesso HLA-DP
- gene DQ → complesso HLA-DQ
- gene DR → complesso HLA-DR
espressione di geni codominante (12-16 complessi diversi di HLA II)
antigeni
determinanti antigenici / epitopi = regioni riconosciute dai siti combinatori
in vivo → virus con numerosi antigeni, ciascuno con epitopi diversi = risposta policlonale (diversi cloni B si attivano, ciascuno per produrre anticorpi specifici per ogni epitopo)
in vitro → antigene con un unico epitopo = risposta monoclonale
anticorpi x epitopi = legami non covalenti, deboli ma garantiscono interazione stabile
epitopi
- lineari: residui amminoacidici contigui nella struttura primaria (potrebbero essere nascosti dalla struttura terziaria); (unico tipo riconosciuto da T)
- conformazionali / discontinui: residui non vicini nella struttura primaria, ma si avvicinano nella conformazione finale
classificazione
- endogeni (vedi via citosolica)
- esogeni (vedi via vescicolare)
- superantigeni (es. tossine batteriche, proteine sintetizzate da retrovirus) = non necessitano processazione x attivare T:
- x MHC II all'esterno della tasca
- x TCR (Vβ)
- → attivazione policlonale T → diverse citochine
- sindrome da shock settico
classificazione
- tollerogenici / self = inducono tolleranza immunologica → inattivazione, delezione, o anergia dei linfociti che li riconoscono (o differenziazione in Treg)
- immunogenici / non-self = inducono risposta immunitaria → attivazione, proliferazione e differenziazione dei linfociti
- non-immunogenico = non induce alcun tipo di risposta, ignorato dal SI
immunogenità dipende da
- quantità
- concentrazione
- capacità di indurre maturazione delle DC
cellule
- effettrici
- eliminano patogeno
- eliminate per apoptosi alla fine della risposta immunitaria per mancanza di stimolo antigenico
- della memoria
- sopravvivono per diversi anni, se non per tutta la vit
complesso maggiore di istocompatibilità
MHC / sistema HLA
restrizione per MHC dei linfociti T
esposizione sulla membrana:
- non riesce a legare peptide → rapidamente liberato
- lega il peptide → legame stabile per diversi giorni
struttura
eterodimeri:
- 1 catena polipeptidica α
- 1 catena polipeptidica β
catene = domini Ig
tasca di legame = legare ed esporre il peptide
regole di legame = ogni molecola di MHC può legare, in momenti diversi, peptidi diversi purché abbiano residui identici (residui ancora → residui idrofobici)
geni
locus genico altamente polimorfico e poligenico (diverse forme alleliche)
ereditati in blocco; no ricombinazione cromosomica
cromosoma 6:
- classe I → gene A, B, C
- classe II → gene DP, DQ, DR
- classe III = citochine e fattori del complemento
cromosoma 15:
regolazione
- IFN-I (prodotti rapidamente in caso di infezione virale)
- IFN-γ (infezione batteri e funghi intrac.)
- assenza di infezione → degradazione proteine invecchiate = antigeni self x MHC I
studio delle magliette sudate
selezione sessuale dei mammiferi = MHC diversi dai propri (= prole con geni diversi)
interleuchine
FAMIGLIA DI RECETTORI PER CITOCHINE (SIMIL IL-2R)
stessa catena polipeptidica = catena γ comune
deficit → SCID legata al cromosoma X
teoria della selezione clonale
- ogni linfocita esprime un singolo tipo di recettore con una specificità unica (x un epitopo)
- l'interazione tra una molecola antigenica ed il recettore linfocitario in grado di riconoscerla porta all'attivazione linfocitaria
- le cellule effettrici sono tutte uguali alla cellula madre che le ha generate, quindi esprimono lo stesso recettore
- i linfociti specifici per antigeni self vengono eliminate per apoptosi (processo di selezione)
αβ
90%
ogni catena
- porzione costante (Cα, Cβ)
- porzione variabile (Vα, Vβ)
regioni variabili = sito combinatorio
funzione
CD3 + ζζ:
- stabilizzazione nella membrana
- trasduzione del segnale (ITAM)
TCR
riconoscimento trimolecolare
APC (DC, macrofagi e B) + MHC + TCR
- TCR:
- CDR3 x peptide
- CDR1 e CDR2 x tasca di MHC
- co-recettore x regione costante dell'MHC
- CD4 x α2 + β2 di MHC II
- CD8 x α3 di MHC I
struttura
- TCR
- catene accessorie (uguali in tutti i linfociti) x trasduzione del segnale (1 gene):
- omodimero ζζ = lunga coda citoplasmatica
- CD3 (εδ o εγ)
- corecettore CD4 o CD8
γδ
linfociti T
TCR = recettore specifico
TCR x peptidi antigenici x MHC → attivazione → proliferazione (espansione clonale) → cellula effettrice
antigene
proteico associato a MHC
attivazione
- riconoscimento antigene
- molecole costimolatorie
- rilascio di citochine
mancanza di 1 segnale = anergia (stato di non responsività) es. antigeni self che non riescono a stimolare espressione di molecole costimolatorie
APC:
- DC
- macrofagi
- linfociti B = internalizza ed esprime antigene (xMHC II) → cooperazione tra B e T (piena attivazione, differenziazione, tipologia di anticorpo)
pentrassine
PRR
Pattern Recognition Receptors
specificità limitata
riconscono pattern molecolari associati ai patogeni o a cellule danneggiate dell'organismo:
- PAMPs (Pathogen-Associated Molecular Pattern)
- DAMPs (Damage-Associated Molecular Pattern)
attivazione recettori:
- attivare risposta infiammatoria
- fagocitosi
- difesa antivirale
- risposta adattativa
trained immunity
T citotossici CD8+
eliminazione cellule infette o trasformate in tumorali (=NK)
riconoscono MHC I
sindrome DiGeorge
malformazione congenita
delezione cromosoma 22 → difetto sviluppo 3° e 4° tasca branchiale (patatiroidi, timo, grossi vasi e tessuti molli del viso)
- alterato metabolismo del calcio
- anomalie sviluppo grossi vasi
- deformità facciale
- aplasia timica
- no generazione linfociti T → ++infezioni
trapianto di timo o midollo osseo
ficoline
solubili extracellulari
circolanti
funzioni
- opsonizzazione
- attivazione complemento
- fagocitosi
collectine
comprende il sistema del complemento
di membrana lisosomiale
T helper CD4+
secrezione citochine
riconoscono MHC II
maturazione
- precursore immaturo
- generazione repertorio di recettori per antigene + selezione (timo)
- restrizione al self
- tolleranza al self
- linfocita T maturo
midollo
- progenitore indifferenziato comune (midollo)
timo
- nel torace
- bilobato → lobuli separati da trabecole di tessuto connettivo:
- corticale = esterna, stroma timico + c. epiteliali timiche + timociti (densamente popolata)
- midollare = interna; stroma timico + timociti + c. di origine ematopoietica (DC e macrofagi)
- regredisce fisiologicamente con l'età: - T naive MA + T della memoria
- migrazione timociti nel timo grazie a gradienti di concentrazione di citochine:
- corticale = T immaturi
- midollare = T maturi
- circolo
- organi periferici
- c. epiteliali = rete x interagire con timociti → segnali x sopravvivenza, proliferazione e acquisizione di fattori trascrizionali e geni x acquisizione di un repertorio recettoriale
1. Notch = recettore di un fattore di crescita; lunga porzione extrac.
- x ligando ← c. epiteliali timiche = attivazione
- attivazione proteasi = taglio Notch → porzione solubile (regione citoplasmatica)
- Notch citoplasmatico trasloca da citoplasma a nucleo = fattore trascrizionale
- NB: Notch non funzionante → dal progenitore si generano linfociti B
2. IL-7 = citochina prodotta da stroma timico
- x IL-7R (CD127 + γ comune) → STAT5:
- sopravvivenza cellulare
- proliferazione
- RAG 1 e RAG 2 x ricombinazione genica del TCR
- espressione catena β del TCR
3. "doppio negativo"
- nella corticale
- non esprimono TCR, CD3, CD4, CD8
- ricombinazione → TCR, catene accessorie, entrambi i coreccettori
4. "doppio negativo"
- confine tra corticale e midollare
- esprimono sia CD4 che CD8
- selezione
5. "singolo positivo"
- nella midollare
- esprimono CD4 o CD8
toll-like receptors
classificazione
9 membri
- di membrana (TLR4)
- su endosomi (TLR3, 7, 8, 9)
espressi da:
- c. endoteliali
- c. epiteliali
- NK
- fagociti
- DC
- T
riconoscono:
- peptidoglicani
- LPS ( x TLR4)
- acidi nucleici ( x TLR3, 7, 8, 9)
- flagellina (x TLR5)
promuovono:
- risposta antivirale
- risposta antibatterica
struttura:
- porzione extrac. (++ leucina)
- porzione transmembrana
- porzione intrac. = TIR domain (x trasduzione)
attivazione:
→ fattori trascrizionali:
- NF-kB e AP-1 → geni per citochine pro-infiammatorie (TNF, Il-6)
- IRF3 e IRF7 → geni per IFN-I (risposta antivirale)
adattatori:
- (LPS x TLR4 →) Myd88 -p→ IRAK4 -p→ TRAF6 → IKK -p→ IkB (inibitore che viene degradato)→ NFkB (migra nel nucleo)
- MAL
- TRAM
- TRIF
SCID
di membrana extracitosolica
solubili nel citoplasma
affinità e avidità
Affinità
- Definizione: misura della forza di interazione tra un singolo sito di legame di un recettore (o anticorpo) e il suo ligando (o epitopo).
- Dipende da interazioni non covalenti (legami idrogeno, forze di van der Waals, interazioni idrofobiche, legami ionici).
- Unità: spesso espressa come costante di dissociazione KD: più basso è il KD, maggiore è l’affinità.
- Esempio: un anticorpo monoclonale che riconosce un singolo epitopo con forza elevata → alta affinità.
Avidità
- Definizione: forza complessiva dell’interazione tra un anticorpo multivalente (o recettore multivalente) e un antigene multivalente, considerando tutti i siti di legame insieme.
- Tiene conto di:
- Affinità di ogni singolo sito.
- Numero di siti di legame.
- Disposizione spaziale dei siti e degli epitopi.
- Conseguenza: anche anticorpi con bassa affinità in ciascun sito possono avere alta avidità se possiedono molti siti che legano contemporaneamente.
- Esempio: IgM pentamerica → ogni molecola ha 10 siti di legame → avidità altissima, anche se l’affinità per singolo sito non è altissima.
lectinici di tipo C
C = calcio dipendenti
espressi da:
- fagociti (++ macrofagi)
- DC
- c. endoteliali
riconoscono:
- carboidrati di batteri e funghi (es. mannosio)
esempi:
- CD206 (x mannosio = presente solo sui batteri)
- dectine
- DC-SIGN
- cattura antigene
- costimolo per T
- x ICAM3 (adesione intercellulare) espressa da c. endoteliali attivate da citochine infiammatorie → adesione transendoteliale
- anche solubile = lega e opsonizza patogeni
cGAS
riconosce
dsDNA virale
attivazione
cGAS → formazione cGAMP -p→ STING = da RE a Golgi → assembla piattaforma → IRF3
T regolatori / T-reg
funzione immunosopressoria
Th1
ricombinazione
numero limitato di segmenti genici (NON geni funzionali) ricombinati in maniera casuale per generare geni funzionali → catene α, β, γ, δ del TCR
ricombinazione avviene a livello del DNA di un precursore e comporta perdita di materiale genico
- catena α
- gene per Cα funzionale
- gene per Vα = ricombinazione segmenti V e J
- catena β
- gene per Cβ funzionale
- gene per Vβ = ricombinazione segmenti V, D e J
ricombinazione locus α (cromosoma 14)
70/80 segmenti V intervallati da regioni introniche + 60 segmenti J
gene funzionale per regione V che si unisce al trascritto finale per il gene Cα
ricombinazione locus β (cromosoma 7)
50 V - 1D - 6J - C - 1D - 7J - C
2 geni C identici
2 eventi di ricombinazione:
- ricombinazione DJ (½ D + 1/12 J)
- ricombinazione DJ + V → VDJ = regione Vβ
gene funzionale per regione V che si unisce al trascritto finale per il gene Cβ
come viene guidata la ricombinazione
a fianco ad ogni segmento (5' o 3') = sequenza segnale di ricombinazione (RSS) → RIG-1 e RIG-2 le riconoscono
- RSS da 23 paia di basi:
- eptamero
- sequenza spaziatrice da 23 paia di basi
- nonamero
- RSS da 12 paia di basi:
- eptamero
- sequenza spaziatrice da 12 paia di basi
- nonamero
regola del 12-23
locus α →
- V = 23 paia di basi (a dx)
- J = 12 paia di basi (a sx)
locus β →
- V = 23 paia di basi (a dx)
- J = 12 paia di basi (a sx)
- D = sia 23 che 12 (a dx e a sx)
ricombinasi VDJ / geni RAG 1 e RAG 2
stadio di doppio negativo:
- formano eterodimero che riconosce le zone conservate dell'RSS
- avvicinamento dei geni scelti
- ansa
- agiscono come elicasi = 1° taglio per garantire inizio del riarrangiamento
ligasi
- saldano estremità → gene funzionale
ansa recisa = perdita di materiale genetico
fattori che contribuiscono alla diversità del TCR:
- diversità combinatoriale
- geni multipli per la regione variabile V, D e J
- associazione combinatoriale delle catene α e β
- diversità giunzionale
- rimozione o aggiunta di nucleotidi nel punto di giunzione
- aggiunta di nucleotidi P e di nucleotidi N ad opera della Terminal Desossinucleotidil Transferasi (TdT)
arrangiamento continua finché
- segmenti genici disponibili
- sintesi di una catena funzionale
PRIMO CHECKPOINT = funzionalità del pre-TCR
pre-TCR:
- catena β
- surrogato della catena α (gene unico)
- catene accessorie x trasdurre il segnale
se funzionale →
- stop a riarrangiamento di geni sul locus β (esclusione allellica)
- riarrangiamento di geni sul locus α
- segnali di sopravvivenza e proliferazione
ricombinazione locus α (cromosoma 14)
- riaccensione geni RAG
- ricombinazione segmenti V (80) + J (60)
- sintesi vera catena α
- unione catena α e β → TCR (recettore definitivo)
SECONDO CHECKPOINT = selezione positiva
x testare la specificità del TCR
- cellule epiteliali timiche: MHC I e MHC II
- eliminazione x apoptosi di tutti i timociti i cui TCR non riconoscono con alta affinità MCH self (TCR inutile)
selezione timica
- selezione positiva = eliminazione TCR senza affinità per MHC
- selezione negativa = eliminazione timociti con TCR con alta affinità per peptidi self (TCR pericoloso)
AIRE (Autoimmune Regulator)
- espressione selettiva da parte delle cellule epiteliali timiche della midollare
- controlla espressione mitotica di proteine self
- espressione pannello diversificato di antigeni self → uccidere maggior parte dei timociti autoreattivi
scopo = garantire sopravvivenza di timociti utili e non pericolosi
da DOPPIO POSITIVO a SINGOLO POSITIVO
prima di uscire dal timo i timociti perdono uno dei due corecettori
modello istruttivo:
- se timocita riconosce MHC I → corecettore utile = CD8 + espressione di CD4 cala fino a spegnersi
- se timocita riconosce MHC II → corecettore utile = CD4 + espressione di CD8 cala fino a spegnersi
solo 15% di tutti i timociti escono dal timo
scavanger
riconoscono:
- PAMP e DAMP in ambiente extracellulare (lipoproteine)
dei peptidi formilati
riconoscono:
- peptidi formilati (modifiche tipiche dei batteri, facilmente distinguibili come non-self)
rig-like receptors
riconoscono
- RNA con cap in 5' (x RIG-1)
- sequenze brevi di dsRNA (x RIG-1)
- acidi nucleici più lunghi (x MDA-5)
espressi da
- DC (convenzionali E plasmacitoidi)
- macrofagi
attivazione
→ IRF3 e IRF7 → IFN-I (risposta antivirale)
APS-1
sindrome poliendocrina autoimmune di tipo 1
malattia autoimmune
++ T autoreattivi in periferia
nod-like receptors
struttura
- dominio N-terminale effettori (es. CARD)
- dominio centrale NOTCH
- dominio C-terminale di riconoscimento = +++ leucina
riconoscono
PAMPs batterici (soprattutto NOD1 e NOD2)
attivazione
- riconoscimento patogeno
- formazione inflammasoma = NOTCH e C-ter x adattatori (ASC)
- reclutamento (pro-caspasi →) caspasi
- attivazione citochine = (pro-IL-1β →) IL-1β e IL-18
Th2
risposta interferonica
recettori per acidi nucleici (MDA-5, RIG-1, cGAS, TL3, 7, 8, 9) → IRF3, IRF7 → IFN-I = stato antivirale
recettori espressi da: c. epiteliali
funzione:
- inducono produzione di citochine proinfiammatorie
- attivazione c. sistema immunitario innato
- x recettore da c. epiteliali (legate tra loro)
- fattori trascrizionali → interferone-induced genes → recettori citosolici per acidi nucleici virali
c. infettata avvisa c. adiacente, stimolando l'espressione di recettori per virus, per poter riconoscere particelle virali e agire tempestivamente
modifiche nel linfonodo
- + volume = x eccessiva proliferazione dei linfociti T
- + calibro vasi linfatici ed ematici → + T naive circolano nel linfonodo
T nel linfonodo fino al completamento dell'espansione clonale
dopo 10-12 gg entrano in circolo
attivazione
Toll-like receptors (NF-kB → costimolatorie, MHC, citochine) + recettori lectinici di tipo C (internalizzazione patogeno) → maturazione DC:
- + espressione MHC I e II (x antigene)
- + molecole co-stimolatorie (es. CD28)
- secrezione citochine (es. IL-2)
= segnali per attivare linfociti T
DC mature perde capacità di internalizzare ulteriori patogeni ma acquista capacità di presentarli ai linfociti; si localizzano nella regione sottocorticale e aree T-dipendenti del linfonodo (CCR7) → incontrano T naive:
- prolifera e si differenzia in c. effettrici
- linfonodo → torrente ematico → sito di infezione
- risposta immunitaria adattativa
1° contatto tra APC e T = molecole di adesione:
- integrina LFA-1 su T
- ICAM-1 su APC
FASI DI ATTIVAZIONE (7/10 gg)
- riconoscimento dell'antigene
- attivazione
- espansione clonale = c. figlie con lo stesso TCR della madre →
- c. effettrici → circolo → sito d'infezione → eliminate x apoptosi dopo il termine dell'infezione
- c. della memoria → circolo (immunosorveglianza) → mantenute dopo il termine dell'infezione
molecole di adesione
integrina LFA-1 (su linfociti T)
- x ICAM 1-2 (su DC mature e c. endoteliali stimolate dall'infiammazione)
- CD11A-CD18
prima interazione tra linfocita T e APC
interazione a bassa intensità:
- no legame TCR x MHC-peptide → distacco
- legame TCR x MHC-peptide → aumenta stato di affinità tra integrina e ligando
integrine
proteine transmembrana eterodimeriche
famiglia integrine β-1:
- beta1alpha1, beta1alpha2, beta1alpha3…
- mediano interazione tra cellule e matrice extracellulare (fibronectina, laminina, collagene)
- Very Late Antigen = compaiono tardivamente su T attivato
famiglia integrine β-2:
- 3 costituenti principali (beta2alphaL / LFA-1)
- mediano interazione cellula-cellula
- Integrine Leucocitarie
- recettori per molecole della famiglia ICAM (= molecole di adesione intercellulare)
linfociti = LFA1 / CD11A-CD18 (alphaL-beta2) x ICAM1 e ICAM2
linfocita resting = integrine a bassa affinità x permettere al linfocita di continuare a circolare
trasduzione del segnale
CD3 e omodimero ζζ = lunghe code intracitoplasmatiche con motivi ITAM
(Tyr - XX - Ile/Leu - 6/7x - Tyr - XX - Ile/Leu)
fattori chemiotattici
chemochine
arresto del linfocita sulla superficie dell'endotelio
integrine β-1
nel parenchima
interazione MEC x linfocita
sinapsi immunologica
riconoscimento antigene → riorganizzazione di tutte le molecole esposte sulla superficie del linfocita
- integrina (x ICAM) spostata lateralmente
- TCR, CD4/CD8, molecole costimolatorie spostate al centro
lipid-rafts / zattere lipidiche = domini di membrana con colesterolo, acidi grassi, sfingomielina e sfingolipidi
- resting = TCR non sui raft
- riconoscimento antigene = TCR sui raft
zattere mobili sulla membrana e tendono a fondersi tra loro → favorisce capping dei recettori / ridistribuzione delle molecole di membrana
- T helper = 1 dominio centrale x trasduzione del segnale
- T citotossico = 2 domini centrali
- x trasduzione del segnale
- x esocitosi dei granuli